elementi di fragilità
Human Shapes è un progetto frutto del mondo MinD, dove malattia psichiatrica e creatività si mescolano e si fondono.
Cosa vuol dire essere fragili? Quanto pesa la fragilità? Viviamo in una società dove la retorica del vincente, del fatto-da-sé, del noi verso loro è costantemente elogiata. Viviamo in una realtà di distici conflittuali, siamo la posta in gioco gli uni degli altri. Human Shapes nasce da un’esigenza, quella di mostrare un mondo in cui il dualismo “noi verso loro” decade e si trasforma in un simbionte umano.
Human Shapes è una geografia multiforme composta da un vasto ventaglio di soggetti che la rendono viva. In uno spazio che si espande, in un ambiente che muta si affrontano stereotipi e differenze sociali rispetto ad alcune situazioni di emarginazione legate alla salute mentale e alla fragilità. È una narrazione che esalta i riti della quotidianità, un progetto che si interroga su cosa voglia dire prendersi cura, che forma abbia la fragilità.
docufilm
Human Shapes è un organismo vivente che invade lo spazio, lo colonizza e lo dispone. Esso gioca con i corpi, con i volti, con le forme polimorfe dell’uomo. I profili, le fattezze, gli elementi critici di ogni uomo. Esso è un luogo magico, alterno, da corposità altre. Possiede una propria aurea, con la quale costruisce relazioni elementari. Human Shapes è una cronaca visiva del panorama sociale. Il concetto chiave di questo mondo è la messa in crisi di cosa sia la fragilità, di chi sia fragile e quali siano i requisiti per essere fragili.
progetto fotografico
Un album umano che uniforma gli individui rendendoli soggetti dalla stesse fragilità, intrecciando il mondo della psichiatria col panorama contemporaneo.
Human Shapes è composta da un distico, una coppia di opere che si legano e si raccontano. Un progetto fotografico che mira a ritrarre soggetti privati del loro spazio quotidiano. Ritratti che uniformano gli individui, li priva del loro status sociale, li rende forme umane dalle stesse fragilità. Essi si parlano, si guardano, fanno gruppo e mutano. Un progetto filmico, un docufilm che parla e mostra la quotidianità di tre soggetti. Tre protagonisti che non palesano il loro ruolo sociale e mostrano riti e abitudini, raccontano vite e quotidianità.
È un progetto mediatico che si espande e si espone. Lo spazio si presenta come un'architettura di volti inermi, coronati da un grande volto vivo ritmato dalla narrazione di tre storie di vita quotidiana che si legano in una narrazione più ampia. Storie multiple si mischiano in un album umano.
espansione
Human Shapes si conclude con una domanda: Tu quanto sei fragile? Non si vogliono dare risposte, ma si vogliono palesare storie e innescare domande. Chiunque può partecipare all’espansione del progetto caricando foto, audio e testi. In questo modo lo spazio del progetto si estende, i confini decando e nascono nuove narrative.
Inviaci una foto, un video, un audio, un testo: qualsiasi cosa che secondo te può contribuire a una descrizione della fragilità:
oppure
Fragilità, cura, quotidianità. Raccontaci.
La fragilità è una "non forza" nell'affrontare ciò che per tutti gli altri sembra essere semplice e ovvio, ma puo' diventare anche un fertile terreno di condivisione; tutti sono fragili in qualche modo ed in qualche forma in questo mondo sempre piu' difficile. Fragili ma poiché consapevoli dovremmo riuscire a farne un nostro elemento di unicità, che potrebbe trasformare il nostro eccesso di sensibilità e la nostra debolezza in grande forza interiore e umanità...e' difficile ma forse non impossibile.
Siamo si' più fragili ma autentici, più incerti perché le nostre reazioni a volte sono eccessive e vengono bollate come troppo emotive. Ogni forma d'arte o espressione creativa che ci permetta di comunicare qualche necessità e verità della nostra anima pero' puo' aiutarci e salvarci dalla paura, rendendoci piu liberi di essere noi stessi. Fotografare, dipingere, scrivere, recitare, disegnare : qualsiasi sia la nostra espressione artistica, non nasconderà la nostra fragilità innata ma spesso ci aiutera' ad affrontarla con maggiore dignità ed un ritrovato coraggio. Empatia e condivisione per salvare anche altre fragilità sono le possibili vie di uscita e segnali immensi di speranza.
Dedicata a tutte le persone fragili ma anche a tutti coloro che si sentono forti.
9 gennaio 2021_Simona
2 dicembre 2020_contributo anonimo
1 dicembre 2020_contributo anonimo
11 novembre 2020_Workshop MinD 2020
Per alcuni prendersi cura del sé vuol dire relazionarsi e accettare le proprie paure e debolezze, le proprie fragilità. Per altri, invece, è più legato alla cura della persona e delle relazioni.
10 ottobre 2020_Workshop Mind 2020
21 settembre 2020_Intervista Gianluca, MinD 2020
11 settembre 2020_Workshop Mind 2020
7 settembre 2020_Intervista Astrid, Mind 2020
6 settembre 2020_Workshop MinD 2020
Le barriere del remoto vengono distrutte quando si incontrano persone con lo stesso obiettivo e con la stessa voglia di fare, aperte alla collaborazione umana. Questo vuol dire essere consapevolmente fragili.
5 settembre 2020_Workshop MinD 2020
3 settembre 2020_Workshop MinD 2020
Se penso ai concetti di cura e fragilità, li associo a attenzione, ascolto, comprensione, empatia e delicatezza. Soprattutto delicatezza, è importante avere un approccio delicato nei confronti di chi sta vivendo un periodo complicato.
20 agosto 2020_Workshop MinD 2020
18 agosto 2020_Workshop MinD 2020
13 agosto 2020_Workshop MinD 2020
Cura è tutto ciò che ti aiuta a star bene. Fragilità è tutto ciò che ti appartiene.
Nel mio caso, entrambe vivono l'avere dei ricordi.
11 agosto 2020_Workshop MinD 2020
9 agosto 2020_Incontro Team comunicazione
Prendersi cura di sé vuol dire preservare la propria integrità, la propria fragilità la propria individualità. Io lo faccio suonando il mio ukulele.
4 agosto 2020_Workshop Mind 2020
Quindi senz'altro ora vedo il concetto di cura anche in questo senso, soffermarsi su ciò che può circondarci nella vita di ogni giorno sotto una nuova luce e una diversa motivazione.
4 agosto 2020_Workshop MinD 2020
25 luglio 2020_Incontro Team comunicazione
24 luglio 2020_Intervista Sarah, MinD 2020
Mi prendo cura della mia camera anche in base a come mi sento in quel momento. Adoro i tessuti, i cuscini e le lenzuola colorate. Un colore giusto a volte mi è di aiuto. Quando non sto tanto bene posso "giocare" con i colori che ho in stanza e trasformare un po' di sofferenza in silenziosa convivenza. Provo a diventare quel colore.
24 luglio 2020_Workshop MinD 2020
23 luglio 2020_Workshop MinD 2020
22 luglio 2020_Incontro Team Comunicazione
Prendersi cura non è solamente aiutare una persona, ma essere attento alle sue sensazioni.
21 luglio 2020_Intervista Nicoletta, MinD 2020
21 luglio 2020_Workshop MinD 2020
21 luglio 2020_Workshop MinD 2020
L'orto è la mia cura. Ci curiamo reciprocamente.
20 luglio 2020_Workshop MinD 2020
20 luglio 2020_Diario di bordo, Workshop MinD 2020
15 luglio 2020_Workshop MinD 2020
15 luglio 2020_Workshop MinD 2020
14 luglio 2020_Intervista Gianluca, MinD 2020
14 luglio 2020_Workshop MinD 2020
13 luglio 2020_Workshop MinD 2020
Al mattino mi prendo cura di me andando alla finestra - subito dopo essermi alzata - per prendere un po' d'aria e annusarne l'odore.
8 luglio 2020_Workshop MinD 2020
7 luglio 2020_Intervista Gianluca, Mind 2020
4 luglio 2020_Workshop MinD 2020
30 giugno 2020_Intervista Gianluca, Mind 2020
30 giugno 2020_Workshop MinD 2020
Prendersi cura di sé è una pratica giornaliera che può avvenire anche adoperando piccole scelte che coinvolgono il senso dell'olfatto. Partendo dall’analisi delle nostre abitazioni nelle quali siamo stati chiusi durante la pandemia e dei quartieri limitrofi nei quali eravamo confinati.
10 giugno 2020_Workshop MinD 2020